martedì, agosto 28, 2007

Sorpresa è... (reprise)

...fare una passeggiata in piazza
e trovare un Buzzurro in concerto!...



Etichette:

sabato, agosto 25, 2007

Sorpresa è...

...svegliarsi e trovare, di mattina, Ran di Kurosawa
in un'anonima e sperduta tv locale!...



Etichette:

giovedì, agosto 23, 2007

Il velo di Maya

Oddio come odio il triste perpetrarsi,
oscuro rito pagano, della ottusa alterigia...
gli sguardi in tralice
e oscenamente invasivi della più innocua trasparenza...
la corruzione degli intenti più veri...
Rivoltante la malizia colpevole ammorba i pensieri...
Giammai sarà più bastante
un innocuo sorriso,
un saluto leggero
ed un bacio di cuore...
ed io non voglio barattare
i miei sentimenti
con l'ambiguo guardare calcolatore...


Immagine fonte: qui

Etichette:

martedì, agosto 21, 2007

A spasso col Tao

All'interruzione di mezzogiorno, Bruce Himmel, il tecnico che sovrintendeva alla fase finale del controllo di qualità presso lo stabilimento centrale della TF&D, lasciò il posto di lavoro e ciabattò per le strade di Tijuana verso una trattoria, dove faceva colazione abitualmente perché era a buon mercato e perché gli imponeva il minimo di contatti con gli altri. Lo Xanthus, infatti, un piccolo edificio giallo di legno, spremuto fra due botteghe d'argilla cotta al sole, era frequentato da una clientela variabile, composta di operai e di uno speciale tipo d'uomini, perlopiù sui ventisette-ventott'anni, senza visibili metodi per guadagnarsi da vivere; ma lo lasciavano in pace, e Himmel non chiedeva di più. Anzi, non chiedeva altro alla vita stessa e, caso strano, la vita su tale base, era incline a contentarlo.

Seduto in fondo al locale, Himmel tirava su cucchiaiate di un chili con carne che era una brodaglia, e strappava grossi pezzi del pane gommoso, poco cotto e poco lievitato, che lo accompagnava, quando vide avanzare, dritto verso di lui, un tale, un anglo-sassone scarruffato con giubbotto di cuoio, blue-jeans, stivali e guanti, che con quel vestire completamente all'antica sembrava venire da un'altra era. Si trattava di Christian Plout, che a Tijuana guidava un vetusto taxi a turbina: da dieci anni, ormai, si era rifugiato nella Bassa California, in seguito a uno screzio con le autorità di Los Angeles in merito a una questione in cui c'entrava la vendita di capstene, una droga derivata dall'ovolo malefico. Himmel lo conosceva un po' perché Plout, come lui, scherzava un po' col taoismo.

-Salve, amicus- intonò Plout, infilandosi nello stallo, di fronte a Himmel.
-Saluti- borbottò Himmel con la bocca piena di chili troppo piccante. -Che novità?- Plout sapeva sempre l'ultima. In giro tutto il giorno per Tijuana con la sua autopubblica, si imbatteva in tutti. Se una novità esisteva, Chris Plout era lì per assistervi e se possibile per approfittarne. Plout era in primo luogo un fascio di piccole risorse.

-Senti- disse Plout sporgendosi verso di lui, con la faccia secca color sabbia raggrinzita per la concentrazione. -Vedi questo?- Dal suo pugno chiuso fece rotolare attraverso la tavola una capsula e all'istante la palma della mano la coprì, facendola nuovamente sparire, di colpo come era comparsa.

-La vedo- disse Himmel, continuando a mangiare.
Ammiccando, Plout bisbigliò: -E-hi, tu-u. Questo è JJ-180
-Che roba è?- Himmel era all'improvviso in sospetto; si augurava che Plout andasse a ciondolare altrove, fuori dello Xanthus, in cerca di clienti.
-JJ-180- disse Plout con voce quasi impercettibile e chinandosi così avanti che il suo viso toccò quasi quello di Himmel - è il nome tedesco per la droga che sta per essere messa sul mercato in Sud America col nome di Forhedadrina. L'ha inventata un'industria chimica tedesca; la ditta farmaceutica in Argentina è il prestanome. Non possono farla entrare negli USA; in realtà non è facile procurarsela nemmeno qui in Messico, per quanto sembri incredibile. -Sorrise, mettendo in mostra i denti irregolari e macchiati. Himmel notò una volta di più, con disgusto, che anche la lingua aveva una colorazione curiosa, come corrotta da qualche sostanza innaturale. Si tirò indietro, per repulsione.

-Credevo che qui a Tijuana si trovasse di tutto- disse Himmel.
-Anch'io. Perciò mi ha incuriosito, questo JJ-180. E così ne ho pescato un po'.
-L'hai già provato?
-Stanotte- rispose Plout. -A casa mia. Mi sono procurato cinque capsule. Una è per te. Se ti interessa.
-Che effetto produce?- Sembrava una domanda da fare.
Plout, dondolando su un ritmo interno, disse: -Allucinogeno. Ma qualcosa di più. Uei, uoi, fic-fic.-
I suoi occhi divennero vitrei ed egli si ritirò in se stesso, sorridendo di beatitudine. Himmel attese, alla fine Plout tornò. -L'effetto varia da individuo a individuo. In qualche modo influisce su ciò che Kant chiamò
categorie di percezione. Capito?
-Vuoi dire il senso del tempo e dello spazio- precisò Himmel, che aveva letto la Critica della Ragion Pura, perchè quello era il genere di prosa, e di pensiero, che gli andava. Nel suo quartierino ne teneva una edizione economica, molto sgualcita.
-Esatto! Altera in particolare la percezione del tempo, per cui dovrebbe essere definita cronoagogica, dico giusto?- Plout pareva rapito del proprio acume. -La prima droga cronoagogica... o meglio, cronoanagogica. A meno che uno creda a quel che prova.
Himmel disse:-Devo tornare alla TF&D- e fece per alzarsi.
Spingendolo di nuovo a sedere, Plout sussurrò:
-Cinquanta dollari. US.
-C-cosa?
-Per una capsula. Accidenti è rara. La prima che io abbia visto.- Ancora una volta Plout lasciò rotolare un attimo la capsula sul tavolo. -Odio privarmene, ma sarà un'esperienza: troveremo il Tao, noi cinque. Non vale cinquanta dollari US, trovare il Tao durante questa guerra assurda? Puoi non rivedere mai più il JJ-180; gli antinarcotici messicani si tengono pronti a bloccarne le spedizioni dall'Argentina, o qualunque sia il luogo da dove proviene. E sono in gamba.
-E' davvero così diversa da...
-Oh, sì! Senti, Himmel. Sai che cosa ho evitato per un pelo d'investire col mio taxi, poco fa? Uno dei tuoi carrettini. Avrei potuto spiaccicarlo, ma non l'ho fatto. Li vedo sempre; potrei investirne centinaia... passo di frequente accanto alla TF&D. Ti dirò un'altra cosa: le autorità di Tijuana mi chiedono se so da dove vengono questi dannati carrettini. Ho detto loro che non lo so... ma, vivaddio, se stanotte non ci fondiamo del tutto con il Tao potrei...
-Okey- disse Himmel con un gemito. -Ti compro una capsula.- Pescò fuori il borsellino, pensando che quella era un'estorsione e contando in realtà di non aver nulla in cambio del suo denaro.
Quella sera sarebbe stata una stupida fregatura.
Si sbagliava di grosso.

Philip K. Dick, Illusione di potere
(tit. or. Now wait for last year), 1966



Etichette:

sabato, agosto 11, 2007

E' stata estate...

Ho visto appassire, inaridita, qualsiasi vena di ispirazione...
Ho sentito la pelle cadere e lasciarmi un po' nudo...
Ho aspirato ad un vero gusto diverso,
ma ho trovato soltanto un'eco lontana e sconosciuta...
Ho chiesto chi fossi
e chi fosse a decidere dell'alba e il tramonto,
ma non c'è più parola alcuna che abbia corpo o riguardo...

Sarà forse arrivato un tempo di cecità...
o, chissà, dovrei solo ascoltare ogni calice
e respirare la vita...


Etichette: