martedì, ottobre 14, 2008

Eros & Thanatos... Bundle Pack.

Simon non sapeva da dove incominciare, quando all'improvviso sentì il rumore crepitante di un mitra alle sue spalle: si voltò. Era semplicemente un tirassegno, un tunnel lungo, stretto e variopinto. Il padrone, un tipo grasso dalla pelle scura e con un bitorzolo sul mento, sorrise a Simon.
- Vuoi provare?
Simon si avvicinò e vide che in fondo al tunnel, al posto dei soliti bersagli, c'erano quattro ragazze, sedute su sgabelli scheggiati dai proiettili. Le ragazze avevano dei comuni bersagli dipinti sulla fronte e sul seno.
- Usate proiettili veri? - chiese Simon.
- Certo - rispose il proprietario del tirassegno. - C'è una legge sulla Terra contro chi promette il falso! Proiettili veri e ragazze vere! Fatti sotto e buttane giù una.
Una delle ragazze lo chiamò.
- Forza, ragazzo! Scommetto che mi manchi!
Un'altra urlò: - Non riuscirebbe a colpire neanche un'astronave messa per largo.
- Io dico che ci riesce - gridò una terza. - Forza, ragazzo!
Simon si grattò la testa cercando di nascondere il suo disagio. Dopotutto quella era la Terra, dove si poteva fare qualsiasi cosa.
- Ci sono anche tirassegni con uomini? - chiese.
- Si capisce - ribattè il proprietario. - Ma non mi dirai che li preferisci?
- Certo che no.
- Vieni da fuori?
- Sì. Come ha fatto a capirlo?
- Dal vestito. Lo capisco sempre dal vestito. - Il grassone socchiuse gli occhi. - Avanti! Uccidi la donna! - canticchiò. - Liberati dagli istinti repressi! Premi il grilletto e prova il piacere di svuotarti del furore ancestrale! Meglio di un massaggio! Meglio di una sbronza! Avanti! Avanti! Uccidi una donna.
Simon si rivolse a una ragazza. - E rimani morta, quando ti uccidono? - chiese.
- Non fare il cretino - rispose la ragazza.
- Ma lo spavento...
Lei scosse le spalle. - Potrebbe capitarmi di peggio.
Simon stava per chiederle cosa potesse capitare di peggio, quando l'uomo si sporse dal banco e gli disse, confidenzialmente: - Per un prezzo ridicolo ti faccio usare il mitra. Puoi distruggere tutto il locale, spaccare le impalcature, sforacchiare i muri. Questo spara confetti calibro 45 e scalcia come un mulo. Puoi veramente dire di aver sparato, solo dopo che hai sparato con un mitra.
- Non m'interessa - rispose Simon, brusco.
- Devo avere ancora un paio di granate - insisté l'uomo.
- No!
- Allo stesso prezzo - riprese l'altro - puoi sparare a me, se queste sono le tue preferenze. Per quanto, lascia che ti dica che non l'avrei mai immaginato... cosa ne dici?
- No! Mai! E' spaventoso.
L'uomo lo guardò distrattamente.
- Non sei dell'umore giusto, eh? Bene, bene... Tengo aperto ventiquattro ore al giorno. Quando ti verrà voglia...
- Mai! - disse Simon, allontanandosi.
- Ti aspettiamo, tesoro! - gli gridò dietro una delle ragazze.


Simon entrò in un bar e ordinò una Coca-Cola. Notò che gli tremavano le mani. Le dominò a fatica e sorseggiò la bibita ripetendosi che non poteva giudicare la Terra dalle apparenze. Se ai terrestri piaceva ammazzare la gente, e se alle vittime non importava essere uccise, lui non aveva niente da obiettare. Oppure sì? Ci stava pensando su, quando una voce al suo fianco lo chiamò.
- Ehi!
Simon si girò e vide un tipo piccolo magro, con la faccia da furetto e un impermeabile troppo grande.
- Vieni da fuori? - chiese l'uomo.
- Sì - disse Simon. - Come ha fatto a capirlo?
- Dalle scarpe. Lo capisco sempre dalle scarpe. Ti piace il nostro piccolo pianeta?
- E' così... confuso - rispose Simon lentamente. - Non mi sarei mai aspettato... be'...
- Naturale - convenne l'altro. - Tu sei un idealista. Questo mi sono detto, appena ho visto la tua bella faccia onesta. Sei venuto sulla Terra con un proposito ben definito, no?
Simon annuì.
L'uomo riprese: - Lo so qual è il tuo proposito, amico. Stai cercando una guerra che liberi la Terra dai suoi guai. Be', sei venuto nel posto giusto. Abbiamo sei grandi guerre che vanno avanti in continuazione e non c'è mai da aspettare troppo, per ottenere un posto importante nell'una o nell'altra.
- Mi dispiace, ma...
- Proprio in questo momento - continuò l'uomo - i vilipesi lavoratori peruviani sono impegnati in una lotta disperata contro una monarchia decadente e corrotta. Un solo uomo potrebbe capovolgere la situazione! Tu potresti essere quell'uomo!
Vedendo l'espressione di Simon, l'uomo disse rapidamente: - Parliamo allora della monarchia. Il vecchio e saggio re del Perù, un re-filosofo nel profondo senso platonico della parola, aspetta il tuo aiuto. Il suo ristretto gruppo di scienziati, di umanisti, guardie svizzere, cavalieri e contadini fedeli alla monarchia, è stretto in una morsa dalla cospirazione voluta da elementi stranieri. Un solo uomo...
- Non m'interessa - fece Simon.
- In Cina gli anarchici...
- No.
- Preferisci i capitalisti giapponesi? Oppure, se le tue affinità volgono a tendenze come il femminismo, il proibizionismo, i Liberi Stagnini o qualcosa del genere, possiamo combinare...
- Non voglio la guerra - disse Simon.
- Chi può darti torto? - ribattè l'uomo, affrettandosi a scuotere la testa. - La guerra è l'inferno. Allora penso che tu sia venuto per l'amore.
- Come fa a saperlo? - chiese Simon.
L'uomo sorrise modestamente. - La guerra e l'amore - disse - sono i due prodotti principali della Terra. Li vendiamo entrambi dall'inizio dei tempi.
- E' molto difficile trovare l'amore - osservò Simon.
- Due isolati più avanti - fece vivamente l'ometto. - Non puoi sbagliare. Di' che ti manda Joe.
- Ma è impossibile! Non si può andare così e...
- Che ne sai, tu, dell'amore? - chiese Joe.
- Niente, ma...
- Be', noi siamo gli esperti.
- So cosa dicono i libri - rispose Simon. - Passione ardente sotto la luna ispiratrice...
- Certo, e i corpi avvinti sulla scura sabbia marina, con il frastuono delle onde che si rompono sugli scogli.
- Ha letto quel libro anche lei?
- E' l'opuscolo pubblicitario della casa. Vai, due isolati più in là. Non puoi sbagliare.
E con un lieve cenno di saluto, Joe si mescolò tra la folla. Simon finì la Coca-Cola e si incamminò per Broadway con la fronte aggrottata, pensieroso ma ben deciso a non dare giudizi affrettati. Quando arrivò alla Quarantaquattresima Strada vide una spaventosa insegna al neon, splendente di luce. Diceva: ANONIMA AMORE. E sotto, più in piccolo: "Aperto ventiquattr'ore al giorno".

Robert Sheckley, Pellegrinaggio alla Terra, 1956.


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