venerdì, giugno 20, 2008

L'insondabile profondità del nulla

In quello che assurdamente definiamo passato, la Guida galattica per gli autostoppisti ha avuto molte cose da dire sul tema degli universi paralleli.

Tuttavia pochissime di queste cose risultano minimamente comprensibili a chiunque si trovi sotto il livello di Dio Superiore, e siccome, come ormai tutti sanno, gli dei conosciuti, diversamente da quanto solevano affermare, sono nati non la settimana prima, ma tre milionesimi di secondi dopo che l'universo fu iniziato, essi in questo momento sono già abbastanza indaffarati a dare spiegazioni in tale campo per poter elargire commenti su questioni di fisica profonda.
Però dalla Guida apprendiamo un particolare incoraggiante sull'argomento degli universi paralleli, ossia che non abbiamo la più remota possibilità di comprenderli. Siamo quindi liberi, volendo, di dire: -Cosa? Eh?- e perfino fare boccacce e barbugliare senza timore di renderci ridicoli.
La prima cosa da capire sugli universi paralleli, afferma la Guida, è che essi non sono paralleli.
E' anche importante capire che, a rigor di termini, non sono nemmeno universi, ma è più facile cercare di capirlo un po' più tardi, quando si è già capito che tutto quanto si era capito fino a quel momento non era vero.
Il motivo per cui non sono universi è che qualsiasi universo non è in realtà una vera e propria cosa, ma solo un modo di osservare quel che tecnicamente è definito GCG, o Gran Casino Generale. In realtà nemmeno il Gran Casino Generale esiste, ma è la somma delle diverse ottiche da cui lo si potrebbe guardare se esistesse.
Il motivo per cui gli universi non sono paralleli è lo stesso per cui non è parallelo il mare. E' un aggettivo in questo caso privo di significato. Si può dividere il Gran Casino Generale in qualunque modo si voglia, e si otterrà sempre qualcosa che qualcuno chiamerà casa.
Ora sentitevi pure liberi di barbugliare.


Douglas Adams, Praticamente Innocuo, 1992


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