martedì, novembre 24, 2009

Naufragi urbani

"Maledetto silenzio..." mormorò Maitland tra sé e sé. Sulle autostrade non passavano né macchine né pullman: in lontananza il sole illuminava i balconi degli appartamenti, completamente deserti. Dove diavolo erano finiti tutti? Dio... forse una specie di psicosi collettiva. Nervosamente, Maitland si girò facendo perno sulla stampella e zoppicò sulla terra bruciata, alla ricerca di un qualsiasi abitante in quel paesaggio di solitudine. Forse quella notte era scoppiata la guerra mondiale? O in qualche punto del centro di Londra avevano trovato la fonte di una spaventosa epidemia? Mentre lui dormiva nell'auto bruciacchiata, un immane esodo silenzioso lo aveva lasciato solo nella città morta.

James G. Ballard, L'isola di cemento, 1974.


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