venerdì, ottobre 02, 2009

Accadde ieri

"La Guerra di Charlie Wilson"
Regia di Mike Nichols, USA, 2007.

Charlie Wilson (Tom Hanks) è uno spregiudicato deputato del Texas con la passione per la gonnella e la boccia di wiskey, che, per insistenza ed interesse di una sua ricca sostenitrice politica (e disinvolta amante), si incarica di incrementare le sovvenzioni e le forniture di armi ai mujaheddin afgani che combattono contro l'esercito sovietico, fino a dare origine alla più grossa operazione di "guerra segreta" nella storia.

Film verboso e un po' autocompiaciuto. Diverte in alcune scene brillanti, ma afferma e nega continuamente fino alla conclusione che sembra propendere per una lettura antifrastica della vicenda narrata.

Ottima prova d'attore per Phillip Seymour Hoffman, un attore che convince sempre di più ogni pellicola.

Personalmente, ho faticato parecchio ad empatizzare col personaggio principale (devo ammettere che, in genere, appartengo alla schiera di quelli che digeriscono poco Tom Hanks) e sospetto che il film sia fortemente indirizzato ad un pubblico americano, che stenta a ricordare oggi quel che è accaduto appena ieri.

L'apparente schiettezza di questa pellicola puzza un poco di "ruffianeria" visto che, per tutto il film, l'appoggio bellico degli Stati Uniti ai mujaheddin viene pasciuto quasi esclusivamente dietro la retorica ormai (tristemente) abusata della "necessità di esportare la democrazia", quasi non fosse risaputo che dietro la sovvenzione di guerre, ci sono, sempre e comunque, interessi economici, petroliferi e accondiscendenza verso i produttori di armi belliche.
La favola della "democrazia da esportazione", non convince più: basta guardare le evoluzioni politiche, economiche e belliche cui abbiamo assistito proprio in Afghanistan col regime dei talebani!...

Non mi sento di consigliarlo, ma immagino che a molti potrebbe piacere per via dell'argomento centrale e per via del taglio volutamente caustico.


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