martedì, settembre 18, 2007

Il dolce e l'amaro...

Mi piace il cappuccino...
con la schiuma compatta e vaporosa al tempo stesso... ed una spolverata di cacao... sembra quasi consolarmi da tutti i malumori, crea una breve parentesi tra le preoccupazioni e cancella per un po' qualsiasi pensiero dalla testa.
A volte il bisogno di un cappuccino è tale da impedirmi qualsiasi considerazione sull'opportunità di fare colazione ad una certa tarda ora... fosse anche mezzogiorno, il bisogno di cappuccino va ascoltato e soddisfatto.
Stamattina gusto il mio cappuccino seduto davanti al mondo che passa sotto ai miei occhi in forma di auto e mezzi pubblici e gente presa dalle faccende della mattina. Intorno c'è già aria da pranzo...
Io e il mio cappuccino ci teniamo compagnia e ignoriamo tutto quanto, anche le chiacchiere insistenti della barista, carina, preoccupata per le sorti del pianeta e dei figli che non ha ancora; un gruppetto di anziane clienti accompagnate dai loro docili cagnetti ascolta il suo piccolo comizio e annuendo ne compatisce le sorti.

Nel tavolino a fianco un ragazzo vigoroso e aitante. E' vestito interamente di bianco, sembra straniero, sfoggia mocassini costosi, un massiccio anello d'oro e calzini da ginnastica di spugna, ha abbandonato la coca-cola che stava bevendo per passare ad un bicchiere di whisky, forse deve ancora andare a dormire dopo una notte da balordo... oppure è uscito direttamente da un racconto sbronzo di Bukowski. Quando il ragazzo prende il suo telefono cellulare ed esordisce in una chiassosa conversazione in russo, mi faccio un'idea tutta diversa.
Ho trent'anni e mezzo cappuccino nella tazza, una giovane zingara passando mi fissa e poi continua a camminare senza darmi importanza, credo che abbia la metà dei miei anni, ma i suoi occhi puntuti dicono più cose di quante io ne voglia immaginare...

Il cappuccino è finito, la mattina ormai è andata, tempo di lasciare il tavolino, guardare l'orologio e scoprire per davvero che ora è...


Immagine da sparklette.net

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